Culex (Culex) pipiens Linneo, 1758 s.l.
In Italia è praticamente presente ovunque vi sia un insediamento umano e può considerarsi pertanto ubiquitaria. Prima dell’arrivo della “zanzara tigre” rappresentava sicuramente la principale causa di disturbo.
Classificazione
Il binomio designa un complesso sistematico di due forme biologiche di cui una prettamente urbana (indicata come pipiens molestus) e una rurale (indicata come pipiens pipiens).
Dove vivo
La fase larvale della forma urbana è particolarmente adattata agli ambienti antropizzati: è capace di colonizzare acque inquinate ove altri organismi antagonisti non riescono a sopravvivere. Tipici focolai di sviluppo possono essere raccolte d’acqua seminaturali in stato ecologico alterato come fossi o canali a lento deflusso (inquinamento e assenza di predatori), o artificiali come caditoie stradali (tombini), vasche, fusti, seminterrati allagati, scoli organici da concimaie o pozzetti delle relative raccolte liquide. La forma rurale è più esigente e richiede acque di buona qualità. In estate il ciclo biologico si compie in circa due settimane e numerose generazioni si succedono di continuo. L’inverno è superato dalle femmine adulte al riparo in anfratti o abitazioni.
Comportamento
La forma urbana della Culex pipiens ha una spiccata antropofilia (vive cioè a spese dell’uomo da cui preleva il pasto di sangue necessario alla maturazione delle uova) mentre la forma rurale punge anche gli uccelli. Non ha picchi di attività caratteristici, ma è aggressiva in tutto il periodo che va dal tramonto all’alba. E’ capace di accoppiarsi in spazi angusti senza dover compiere voli nuziali (stenogamia) e di effettuare la prima ovodeposizione dopo il periodo invernale senza avere compiuto l’abituale pasto di sangue (autogenia).
Epidemiologia
C. pipiens è conosciuta come potenziale vettore di virus: in Europa e negli Stati Uniti è stata responsabile della trasmissione del virus West Nile in epidemie di questa encefalite.