Storia e Criticità
La Versilia era un tempo caratterizzata dalla presenza di un’ampia serie di specchi lacustri retrodunali; le opere di bonifica, avviate sin dal XV secolo per destinare terre all’agricoltura e successivamente per limitare i fenomeni di endemismo malarico, provocarono una progressiva riduzione delle aree umide naturali, oggi confinate alle aree residuali del Lago di Massaciuccoli e, più a settentrione, del Lago di Porta.
La riduzione di tali ambienti, unitamente alla progressiva urbanizzazione, se da un lato hanno risolto le problematiche igienico-sanitarie di un tempo, dall’altro hanno modificato gli equilibri ecologici e banalizzato il contesto territoriale al punto da favorire specie opportuniste e generaliste a discapito di specie più specializzate e sensibili. La presenza di ratti, gabbiani, piccioni, zanzare non solo non è stata più osteggiata da predatori Per le zanzare: pipistrelli, ornitofauna insettivora, ittiofauna specializzata, invertebrati acquatici come Odonati, Argironeta acquatica, Ditiscidae o copetitori Zooplancton, invertebrati acquatici, stadi larvali di vertebrati e o parassiti Idracarina e Nematodi , più rustici e con maggiori necessità ecologiche, ma è stata anche favorita dalla nascita di nuovi focolai di sviluppo, come le discariche, le caditoie stradali, le aree marginali in degrado ed abbandono.
A partire dal 2000, situazioni di intolleranza nei confronti di specie culicidiche particolarmente aggressive per l’uomo, hanno reso necessaria l’attivazione di nuovi studi dai quali è stato possibile evincere come il territorio, ricompreso all’interno dei confini amministrativi dei comuni aderenti al progetto, sia interessato oggi da una infestazione dovuta non solo a zanzare urbane come Culex pipiens e Culiseta longiareolata, ma anche a specie esotiche di nuova comparsa (Aedes albopictus, meglio conosciuta come zanzara tigre), nonché a specie più “rustiche” (Coquillettidia richiardii, i cui focolai larvali, tipicamente costituiti da aree a canneto, sono stati qui individuati nella sola area umida del Lago di Porta).
Un esempio del tipo di infestazione in oggetto, lo si può evincere dal grafico a torta relativo alla cattura di femmine di zanzare effettuata con trappole luminose nell’anno 2006 nel comprensorio di attività del progetto.